C'era una volta una Principessa: Enza Cacioppo






Enza Cacioppo nacque a Palazzo Adriano il 3 giugno del 1978, nei pressi del monte delle Rose dove visse Santa Rosalia.

Fu battezzata a Chiusa Sclafani nella chiesa di Santa Caterina e ricevette la prima comunione nella chiesa Madre di Chiusa Sclafani, dove si venera un quadro della Madonna delle Lacrime ed il Santo Volto di Gesù portato da Roma da frate Innocenzo da Chiusa.

Abitò in Via Riccio a Chiusa Sclafani con i genitori Pino e Rosalia Schifani, il fratello Salvatore ed i nonni materni.
Fu sempre legata alla parrocchia di Santa Caterina, dove ricevette il sacramento della Cresima, e dove collaborò con Don Salvatore Lo Bue, come catechista, che la definì ai suoi funerali “la rosa più bella del mio giardino” intendendo come giardino la parrocchia.
Fu sempre legata alla Madonna del Balzo dal 1° al 15 di agosto di ogni anno si recava a piedi nudi al Santuario attraversando la Via Sacra recitando il Santo Rosario.
Aderì al Movimento dei Cursillos di Cristianità partecipando agli incontri locali; ne serbarono un bel ricordo Mons. Pietro Marchisotta che come Vicario Foraneo cioè rappresentante dell'Arcivescovo nella nostra zona partecipò alla manifestazione in suo onore e Don Calogero Giovinco.
Fu una persona buona e umile ma anche dal temperamento forte quando si trattò di difendere i deboli.
Frequentò le scuole superiori a Bisacquino riuscendo con il suo carattere ad essere stimata da tutti, partecipando con entusiasmo alle varie iniziative; una foto in suo ricordo è stata posta nella biblioteca della scuola; l'allora Arciprete di Bisacquino Decano Don Lino Di Vincenti, che ha partecipato alla sua manifestazione, in quel periodo responsabile della scuola ne ha voluto fare un modello per le future generazioni, dedicandole ogni anno un giorno della quindicina in onore alla Madonna del Balzo.
Morì, a soli 21 anni, il 25 giugno del 1999, giorno della Madonna di Madjogorie, a Corleone, nel paese di San Bernardo, a seguito di un incidente stradale avvenuto nel territorio di Bisacquino; ai suoi funerali parteciparono più di tremila persone.
L’allora Arciprete di Chiusa Sclafani Mons. Rosario Bacile ora Decano di Bisacquino, suo insegnante alla scuola media G. Reina, che ha partecipato alla sua manifestazione, l’ha proposta come modello di santità per i giovani del luogo.
Un ricordo particolare ne conservano le suore di Chiusa Sclafani dove Enza partecipava agli incontri da loro organizzati ed alle loro gite, tanto che hanno voluto con determinazione che la manifestazione in suo onore si tenesse nei loro locali.
Anche Don Mario Giaccone già Arciprete di Giuliana ma pure vice parroco della Chiesa Madre di Chiusa Sclafani ne parla come una bella figura. 
Con particolare affetto la ricorda anche il Decano di Corleone Don Vincenzo Pizzitola e la confraternita San Bernardo da Corleone che ha sede nella casa natia del santo di Corleone. 
Il Parroco della Chiesa di Sant’Antonio a Bisacquino Don Vincenzo Spada un giorno di Natale ha voluto che le fosse dedicata la messa principale con 21 rose blu sull'altare maggiore. 
Un libro che parla della sua vita è “Le Vallate del Triona” pubblicato nel 2002, scritto dalle testimonianze delle persone che l’hanno conosciuta. 
Nella monografia su Bisacquino del sacerdote Don Ignazio Pizzitola è ricordata come una persona buona. 
Nel 2004 un'immagine in ceramica della Madonna del Balzo fu collocata nel luogo dove Enza riposa, opera degli artisti locali Gannuscio. 
Ancora oggi, il giorno di Natale del 2014 l'Arciprete di Campofiorito padre Antonino Di Chiara, che ha partecipato alla sua manifestazione, le ha dedicato la messa principale del paese. 
Enza oltre alla sua famiglia fu molto legata agli amici della sua Compagnia, quando la compagnia finì, nel suo diario scrisse: "Io un libro su di loro l'avrei scritto". 

C’era una volta una Principessa, che un giorno uscì dal suo castello e scese lungo il fiume, qui lo attraversò e scoprì che al di là c’erano dei pastori e dei contadini che recavano grano, agnelli ed altri prodotti della pastorizia verso una Luce, seguendo una stella cometa. Durante il cammino incontrò tant’altra gente, alcuni venivano da lontano ed erano vestiti con abiti antichi, li chiamavano i Magi. Un gruppo di zampognari eseguivano dei canti allegri quando alcuni viaggiatori Bernardo da Corleone, Luigi Scrosopi, Agostino Roscelli, Teresa Eustochio Verzieri, Rafqa Pietra Chobod Ar Rayès, la incontrarono. Essi venivano a piedi da diversi sentieri di montagna e la presero per mano, seguirono insieme la stella cometa. Più tardi, videro in lontananza la grotta di Gesù. Cadeva la pioggia e stava per avvicinarsi la neve. 

AL DI LA DEL FIUME 

Non rivedremo più, i laghi, i fiumi, ed i mari di questa terra. Resteranno qui la dolcezza dei monti, la bellezza delle rose ed il sorriso di chi ci ha voluto bene. 
Saranno lontani i nostri dolori e le nostre illusioni, saliranno tra le nuvole, poi non parleranno più. 
Non parleranno più, nel modo di un oceano, dopo una tempesta. 
Nel tempo in cui, in altro posto c’è ne andremo, noi saluteremo quel che resta del passato, legati ai corsi d'acqua di quel fiume sfavillante di mille colori che nel confine tra cielo e terra noi rivedremo un'altra volta ancora. 
Guarderemo, ancora, quei nostri giorni vissuti tra il far del giorno e l’imbrunire, poi, se Dio lo vorrà, andremo oltre. 
Quando cade la pioggia e sta per avvicinarsi la neve, una Luce, che brilla da un balzo del monte Triona ci indicherà la via, in quel luogo attraversando un arcobaleno, ci rivedremo tutti al di là del fiume. 
Riandrà oltre la dolcezza, nell’oscurità, di quella luna e di quelle stelle. 
Riandrà oltre lo splendore, nella luminosità, di quel sole. 
Riandrà oltre la dolcezza dei monti, la bellezza delle rose ed il sorriso di chi ci ha voluto bene. 
Nacque quel fiume sul Monte delle Rose, scese nelle valli della Madonna del Balzo e giunse a riva, poi tacque, così incominciò il mare. 



Sacra immagine che si trova nel luogo in cui riposa Enza





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